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Il “bisogno” di parlar male

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Quante volte ti è capitato di sentir parlar male di altre persone? O quante volte amici, o presunti tali, ti hanno riferito di qualcuno che aveva parlato male di te?

E in quei momenti, qual è stata la tua reazione? Cos’hai pensato, provato? Come ti sei sentito?

Probabilmente la reazione che hai avuto (quella più comune) è di rabbia e poi di delusione. Ma come si è permesso?!?! Dopo tutto quello che ho fatto per lui/per lei… adesso parla male di me?!?!?!

Succede spesso per esempio quando una persona se ne va da un’azienda, o quando i rapporti cominciano a deteriorarsi o semplicemente non ci sono più motivi per lavorare insieme.

E allora mi sono chiesta: ma perché alcune persone sentono il bisogno di parlar male di altre? Cosa le spinge a dire cattiverie (spesso infondate)?

Qualcuno direbbe che niente dura per sempre… soprattutto in ambito lavorativo e quindi è “normale” che dopo un po’ qualcuno cambi lavoro magari in cerca di nuovi stimoli, di una nuova posizione, di uno stipendio differente, ecc. ecc.

Ed ecco che in molti casi “scatta” lo sparlare, il parlare dietro le spalle, e purtroppo anche il raccontare anche cose che non sono vere.

Ma perché certe persone hanno bisogno di parlar male?

PER INVIDIA

Le persone che hanno “bisogno” di parlare male degli altri spesso si sentono frustrate nella vita in generale o in qualche ambito in particolare, e questa insoddisfazione genera una sorta di rabbia interiore, che si manifesta appunto con il male-dicere (dire male).

Accettare questa insoddisfazione vorrebbe dire riconoscere le proprie debolezze (per qualcuno riconoscere il fatto di non essere perfetti). Parlando male sfogano la loro aggressività su chi si è affermato dove loro invece non sono riusciti.

PER MANCANZA DI AUTOSTIMA

Chi parla male, anche se non consciamente, non ritiene di avere niente di buono da dire e “succhia” le energie all’altra persona per star meglio con se stesso. Chi parla male trova inutile parlare di sé. Il suo comportamento può quindi essere interpretato come un segnale di malessere, di una persona che ha scarsa fiducia e stima di sé.

PER PROIEZIONE

“È una vera egocentrica”, “pensa solo a se stesso”…

L’attitudine a parlar male degli altri può anche derivare dal fatto che vedono nell’altra persona un loro difetto, mai ammesso e mai accettato.

Ecco quindi che siccome non è facile fare autocritica, si attribuisce all’altra persona una caratteristica di sé che si rifiuta o si è incapaci di riconoscere in modo cosciente.

E siccome, come dice il proverbio… “Andando con lo zoppo si impara a zoppicare”… fai attenzione a chi frequenti!

E quando ti accorgi che la persona con cui stai parlando inizia a “sparlare”, invece di fermarti alla superficie del discorso e credere (ciecamente) a tutto quello che ti viene detto, cerca di capire i sentimenti, le emozioni di chi sta parlando e aiutalo a riflettere.

E se proprio continua… il modo migliore per zittirlo è quello di non prestargli attenzione e non dargli peso.

E ti saluto col proverbio che dice: “Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei…”

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