Come abbiamo detto in un articolo precedente, un aspetto fondamentale per smettere di fare 1 passo avanti e 2 indietro riguarda le convinzioni. E come scoprirai in questo articolo… puoi credere o non credere. Avrai comunque ragione!
Quando credi fermamente di poter fare qualcosa, scateni quella forza e quelle risorse che ti garantiscono di tirare fuori il meglio di te e di giocarti fino in fondo le tue opportunità.
Le tue convinzioni determinano le tue decisioni, i tuoi sentimenti, insomma, la direzione che prendi nella vita.
Le tue convinzioni controllano tutto di te. Le convinzioni sono le finestre attraverso cui osservi il mondo, sono i filtri della tua mente.
Robert DILTS (trainer di PNL – Programmazione Neuro Linguistica), considera la struttura mentale come una serie di livelli GERARCHICI naturali (partendo dall’ambiente, più basso, fino all’identità e alla mission o spiritualità, più alti): ogni livello superiore include tutti gli altri collocati più in basso.
Pertanto ogni cambiamento ad un livello superiore si ripercuote sui sotto-livelli, provocando così un impatto maggiore sulla persona.
E questo inizia a spiegare perché le convinzioni sono così importanti: perché determinano il “perché” fai le cose, perché sono “ciò che riteniamo essere VERO”.
Le convinzioni NON sono semplici pensieri, ma “pilastri” interiori che ci dicono cosa è reale e cosa non lo è. Una cosa è dire:
“Credo che se metto la mano sul fuoco, mi brucio”.
Questa è una convinzione OGGETTIVA che il caso di tenersi.
Un’altra cosa è dire:
“Credo che solo con sacrifici si può dimagrire”
Questa è una convinzione SOGGETTIVA perché in giro ci sono tante persone che sono dimagrire senza fare sacrifici (basta vedere i risultati delle persone che hanno seguito il metodo DcG! J).
Il punto è che chi ha questo tipo di convinzione tenderà a “cancellare” e quindi a NON vedere le persone che sono dimagrite senza sforzo, così da mantenere salda la convinzione.
Inoltre, questa convinzione la boicotterà in maniera più o meno inconsapevole perché, nel momento in cui inizia a dimagrire senza sforzo, la sua mente non accetterà il risultato e quindi non farà vedere alla persona i risultati ottenuti.
Abram Maslow, il famoso psicologo, racconta questa storia sulla forza delle convinzioni:
C’era un paziente che non aveva nessun riguardo per se stesso perché pensava di essere un cadavere. Il suo psichiatra gli dedicò molte sedute per convincerlo del contrario.
Finalmente, un giorno, lo psichiatra gli chiese se i cadaveri sanguinavano. Il paziente non ebbe esitazioni: “I cadaveri NON sanguinano” dichiarò. “Tutte le loro funzioni corporee sono cessate”.
Lo psichiatra allora persuase il paziente a partecipare a un esperimento in base al quale gli avrebbe punto la mano con un ago per vedere se sanguinava. Ovviamente, non appena l’ago bucò la pelle il sangue cominciò ad uscire.
Con uno sguardo di sorpresa il paziente disse: “Che mi venga un colpo… I cadaveri sanguinano!”
Come vedi, una convinzione è una sensazione di certezza riguardo a qualcosa, qualcuno, se stessi, un concetto ed è estremamente potente.
Quello in cui credi è il fattore più importante per smettere di fare 1 passo avanti e 2 indietro.
Andando avanti a leggere, potresti trovare vecchie convinzioni che sembrano difficili da cambiare, e nuove convinzioni che sembrano difficili da avviare, oppure potresti rimanere a corto di vecchie convinzioni da cambiare e invece trovare nuove convinzioni da installare.
Sarà una scoperta continua. Quello che ti chiedo è di andare avanti, di prenderti il tempo necessario per permettere alla tua mente di cambiare, di fare gli aggiustamenti necessari, che, forse, a livello razionale rimarranno nascosti, ma che avverranno nel profondo di te, in quella parte di te che è abbastanza vicina da sentirmi e da ascoltarmi.
A volte una convinzione può sembrare resistente. Potresti decidere di lasciarla com’è. E puoi ritornarci più avanti, al momento giusto, quando la tua mente inconscia saprà che è il momento giusto. Perché nel frattempo potrebbero essere necessari altri cambiamenti.
Una volta NON c’erano aeroplani. Una volta NON c’erano automobili. Una volta NON c’erano pettini. È solo grazie all’immaginazione e alle idee che queste cose sono apparse nella realtà. Le persone creano idee che daranno forma alla realtà.
Nonostante le innumerevoli scoperte che sono state fatte, l’uomo, ancora oggi, non sa tutto.
C’è un unico campo nel quale, per un breve periodo, si credeva di “sapere tutto”. Si tratta dell’ottica.
Dopo aver spiegato il fenomeno dell’arcobaleno, la maggior parte degli ottici ha detto: “Sì, abbiamo appreso tutto. Sappiamo tutto sul nostro campo”.
Era assolutamente falso e ridicolo. Infatti, successivamente, sono comparse le tecniche laser, le fibre ottiche, e molto altro.
Possiamo essere certi di non sapere. NON conosciamo la verità assoluta. Possiamo solo costruire e presupporre delle convinzioni più funzionali.
Tutti abbiamo delle convinzioni che ci sono state date dai nostri genitori, parenti, amici, o che si sono formate quando siamo scivolate su una buccia di banana.
Il punto è: quanto ti sono utili le convinzioni che hai?
E quali delle convinzioni che hai ti sono utili?
Ti sei mai soffermato a pensare quali sono le convinzioni che hai? Quali sono le convinzioni che ti spingono ad agire, a comportarti in un certo modo piuttosto che in un altro, a rispondere in un certo modo piuttosto che in un altro? A reagire in un certo modo piuttosto che in un altro?
Perché sono proprio le convinzioni che determinano il tuo comportamento e come ti relazioni con le altre persone.
Tutti noi abbiamo un sistema di convinzioni che regola la nostra vita. Il problema è che NON scegliamo consapevolmente le convinzioni secondo cui vivere, poiché la maggior parte di queste sono inconsce e derivano dall’educazione ricevuta, quindi da convinzioni dei nostri genitori (ed educatori in generale) che, a loro volta, le hanno apprese dai loro predecessori. In altre parole, la maggior parte delle convinzioni che abbiamo e secondo cui viviamo non sono neppure nostre.
Per quanto riguarda le convinzioni che invece ci appartengono in senso stretto, molte di esse risalgono a interpretazioni che abbiamo dato nell’infanzia a eventi della vita, con la relativa mancanza di maturità e di prospettiva tipica dei bambini. E anche se ora siamo adulti, ci stupiremmo nel constatare quante credenze infantili sono ancora attive dentro di noi e condizionano il nostro modo di vivere attuale.
Così le tue convinzioni passate diventano la realtà del tuo presente; ciò che hai creduto a 3 o a 5 anni, ora continua ad agire a tua insaputa, e potrebbe indebolirti, impedendoti di esprimere le tue potenzialità e di comprendere chi sei veramente.
Il punto è che NON si sceglie consciamente in che cosa credere e in che cosa non credere, non si decide quale sistema di convinzioni adottare: ci si ritrova e inconsciamente si agisce di conseguenza.
Sin dalla prima infanzia, la maggior parte delle persone dà ascolto ai proprio genitori, agli insegnanti e a coloro che, in un modo o nell’altro, rappresentano l’autorità. Ed è così che nascono molte delle limitazioni che una persona pensa di avere.
Se da piccolo ti fosse stato detto che non eri abbastanza intelligente o che non eri portato per uno sport o per lo studio, il pericolo è che ci avresti potuto credere.
“Ricordo ancora quando ero all’inizio della terza media: nei due anni precedenti non avevo mai studiato tantissimo, ma ero comunque sempre andata discretamente bene. E anche se non avevo risultati particolarmente eccellenti, ricordo che la matematica mi era sempre piaciuta.
La terza media è un momento importante nella vita di un “bambino/bambina” in quanto deve scegliere cosa fare dopo: nel mio caso, quale scuola superiore. E, all’epoca, tra le varie opzioni che avevo scelto c’era anche il liceo scientifico, proprio perché la matematica mi piaceva, e pensavo di esserci anche portata.
Ma i miei sogni sono crollati presto: solo dopo qualche mese dall’inizio dell’anno scolastico, quando i miei genitori sono andati a parlare con i professori, anche per capire come aiutarmi a scegliere cosa fare dopo.
La prof. di matematica sentenzia che io non sono portata per la sua materia e che fare il liceo scientifico sarebbe stato un grave errore.
Ricordo ancora il momento in cui i miei genitori mi hanno detto che secondo la professoressa di matematica io non ero portata per la sua materia. In quel momento, dentro di me, è stato come se una finestra si fosse immediatamente chiusa. E una vocina dentro mi ha detto: “Ecco, vedi, se la professoressa di matematica ha detto così… chi sei tu per NON crederle?”
E la convinzione è nata. E poi cresciuta, ovviamente!
Perché la mente razionale, una volta preso atto della nuova credenza, ha fatto di tutto per confermarla.
Può bastare così poco per far sì che si formi una credenza?
SI’, basta così poco.
E come quella, nel corso degli anni, in ogni persona si formano e prendono posto decine e centinaia di convinzioni diverse.
Alcune che ti aiutano, altre che ti frenano.
Cambiare le convinzioni vuol dire cambiare il tuo modo di percepire la realtà, quindi cambiare la qualità della tua vita.
Possiamo paragonare le convinzioni a delle calamite potentissime che attirano a te la realtà corrispondente: manifestando quello in cui credi, nella tua vita attiri situazioni e persone che sono in sintonia con le tue convinzioni.
Per rendere possibile qualunque cambiamento è necessario cambiare le proprie convinzioni e costruirne di nuove: convinzioni che aiutino a mantenere il cambiamento nel tempo.
E per poter cambiare le convinzioni è necessario prima scoprire quali sono le convinzioni che hai e poi vedere come te le rappresenti nella mente.
Inizia quindi a scoprire quali sono le convinzioni che hai.
Come abbiamo detto, una credenza o convinzione è una sensazione di certezza riguardo a qualcosa, a qualcuno, a se stessi, o ad un concetto.
Per capire se quella che hai è una convinzione “vera”, si usa il metodo delle “3 P”, cioè una convinzione è tale se è permanente, personale e pervasiva.
Permanente: se credi qualcosa e fra 10 minuti non lo credi più (cioè se è momentanea), non è una credenza. Ad esempio: “l’acqua è calda” è una valutazione soggettiva, NON è una credenza. Se invece Barbara dice: “NON mi piace il tartufo”, questa è una (sua) credenza, in quanto a Barbara il tartufo NON piace adesso e non piacerà nemmeno tra 10 minuti.
Personale: prendendo sempre l’esempio del tartufo, a Barbara NON importa se agli altri piace o no il tartufo. A lei continuerà a NON piacere anche se a tutto il resto del mondo piace.
Pervasiva: NON è che a casa sua per Barbara il tartufo è cattivo, mentre al ristorante è buono. Ovunque per Barbara il tartufo è cattivo. Questa credenza è applicabile sempre e dappertutto.
Inizia quindi a scoprire quali sono le tue credenze facendo il prossimo esercizio
Solo dopo aver scoperto quali sono le tue convinzioni puoi passare alla fase successiva e andare avanti.
Leggi tutto l’esercizio prima di farlo
Ecco un esempio:
CONVINZIONI RISPETTO A ME STESSO: “Non penso di essere capace di portare fino in fondo ciò che comincio”
CONVINZIONI SOSTITUTIVE: “Sono convinto di poter portare fino in fondo ciò che comincio”
COSA E’ CAMBIATO: “Ho portato a termine gli impegni presi, prima di tutto con me stesso e poi con le altre persone. Ho terminato l’università, mi sono laureato, vedo i miei genitori che sorridono, che sono fieri di me, io sono fiero di me, sento le voci dei miei amici che mi fanno i complimenti e che si congratulano con me e… sento il sapore dello champagne !!! Di quella bottiglia comprata apposta per questa occasione… ed è fantastico !!!!”
Il prendere consapevolezza delle proprie convinzioni è il primo passo per poi poterle cambiare. E chiudo questo articolo con una storia sulla potenza della mente di Satyananda (è stato una delle massime indiscusse autorità dello yoga e del tantra):
“Una volta un viandante arrivò sotto l’albero dei desideri.
Era molto stanco e pensò che gli sarebbe piaciuto bere, ed ecco che ai suoi piedi comparve un ruscello fresco, bevve e pensò che adesso aveva fame, ed ecco davanti a lui una tavola imbandita.
Mangiò ed ebbe sonno.
Ed apparve per lui un magnifico letto.
Sdraiandosi ebbe un brivido di paura e pensò: “Sta per venire la notte, potrebbero arrivare le tigri a divorarmi”.
E così infatti accadde.”
La tua mente è come un castello dalle mille stanze. Molte non puoi usarle perché sono buie. Man mano che diventi più consapevole di te è come se accendessi un interruttore e una lampadina illumina una nuova stanza che prima era buia. E diventi così ogni giorno più capace di gestire la tua mente per raggiungere i tuoi obiettivi.
Nel prossimo articolo imparerai una tecnica molto potente per cambiare le tue convinzioni limitanti. 😀
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Con questo si chiude questo articolo. Se hai domande o curiosità ti invito a scrivermi CLICCANDO QUI
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