Cosa fa la differenza: atteggiamento o fortuna?

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Cosa fa la differenza: atteggiamento o fortuna?

Voglio iniziare questo articolo con una frase che ritroverai spesso:

“E’ la mente che fa sani o malati, che rende tristi o felici, ricchi o poveri.” 
(Edmond Spencer)

Diversi anni fa, mi sono trovata in un momento della mia vita piuttosto difficile. Può capitare… e forse è capitato anche a te (anche se NON te lo auguro!)

Ero più giovane di adesso (ovviamente dirai! Sono passati alcuni anni… :-D)

Ero meno accorta e “attenta” di adesso, non conoscevo tante delle cose che oggi conosco e probabilmente ero anche più ingenua, disposta a credere a (quasi) tutto.

E volevo fare sempre “di testa mia”, a volte anche sbagliando e pagandone le conseguenze.

All’età di circa 20 anni, un po’ per il carattere non proprio tranquillo che avevo, un po’ per esigenze familiari e lavorative, me ne sono andata di casa, ho iniziato il mio viaggio alla “scoperta del mondo” e… di me stessa (anche se ancora non lo sapevo!)

Avevo appena iniziato l’università… e anche quello per certi versi non mi aiutava, anzi! Le tasse da pagare, l’impegno dello studio… e poi il lavoro… per vivere e sopravvivere…

E devo dirti che non è stato facile, per niente, anzi! I primi mesi sembrava che tutti i problemi, le difficoltà, gli ostacoli fossero lì ad aspettarmi, pronti e in agguato per buttarmi giù e abbattermi.

Ci sono stati momenti veramente difficili… momenti in cui ho creduto di non farcela… in cui avrei voluto mollare tutto… avrei voluto lasciar perdere…

 

Cosa ha fatto la differenza

È stato proprio in quei momenti che ho capito una cosa fondamentale: che quello che fa la differenza tra una persona “di successo”, una persona che ottiene i risultati che desidera, che raggiunge i suoi obiettivi e i suoi sogni e una che invece NON li raggiunge, quello che fa la differenza è l’atteggiamento, è la mentalità che hai e che usi.

Ci sono stati momenti in cui il mio atteggiamento era quello di una “perdente” (e oggi posso dirlo…), di una che si abbatte… che è disposta a mollare… e in quei momenti riuscivo a minimizzare anche le cose belle. Non ti dico quelle brutte come apparivano amplificate!!!

Per fortuna c’erano anche momenti in cui invece il mio atteggiamento cambiava, momenti in cui NON ero più disposta a cedere, a lasciarmi andare, ad abbattermi… e… indovina un po’?

In quei momenti le cose brutte non apparivano poi così brutte!

La chiave di svolta stava lì, nella mentalità che usavo,nell’atteggiamento che avevo, nel modo con cui mi ponevo di fronte alle situazioni e alla vita.

E così ho scoperto che NON sono le cose che “accadono” a buttarti giù o a tirarti su, ma è il MODO in cui TU le recepisci, le accogli e le interpreti.

Ecco perché:

“E’ la mente che fa sani o malati, che rende tristi o felici, ricchi o poveri.”

Tutto parte da lì: dalla tua mente, dall’atteggiamento che hai, da COME ti poni, da COME pensi.

La nostra mente è uno strumento potentissimo, se sai come usarla.

 

Cosa è successo

I primi anni dopo che sono andata a vivere da sola sono stati i più difficili, per tanti motivi. Ero sola, o meglio, oggi posso dire: “mi sentivo sola”… perché comunque abitavo con altre ragazze, l’università era piena e strapiena di persone, la città era piena di persone… ma io mi sentivo sola.

Oggi posso dire “mi sentivo sola” ma a quel tempo mi dicevo “sono sola” e il significato profondo per la mia mente era che “ero sola, abbandonata da tutti, al mio destino, alle mie scelte”.

E fai attenzione.

C’è una grossa differenza tra il dire a se stessa:

“Sono solo”

E il dirsi:

“Mi sento solo”

Leggi e ascolta dentro di te l’effetto di queste tue frasi su di te. Quale ti fa stare peggio?

La prima… vero?

Dire a se stessa “Sono solo” fa più male… come a me faceva più male quando mi dicevo “Sono sola”…

E sai perché? Perché nel momento in cui ti dici “Sono solo” ti stai creando un’identità. Ed è una cosa molto potente.

Se all’epoca avessi avuto una mentalità e un atteggiamento differenti, se avessi pensato in maniera diversa avrei ottenuto risultati diversi. OVVIO, no?

Beh, in realtà NON è così ovvio, altrimenti tutti lo farebbero.

Ecco quindi che uno degli obiettivi principali di quando seguo le persone durante le sessioni di Coaching è proprio quello di aiutarle e aiutarti a pensare in modo diverso.

Perché pensare NON è un processo passivo, a meno che tu non lo faccia diventare tale. Pensare è e dovrebbe essere sempre un processo attivo, che ti permette di raggiungere i risultati che desideri.

 

Cosa stai dicendo???

Sto dicendo che quando pensi dovresti essere tu a decidere cosa pensare e come pensare. E dovresti essere consapevole di cosa succede se pensi in un determinato modo piuttosto che in un altro.

Ad esempio, se stai cercando di motivarti a smettere di fare 1 passo avanti e 2 indietro, o se stai cercando di motivarti a perdere peso, o se stai cercando di parlare con una persona che ti mette in soggezione e ti metti a pensare a quanto sarà difficile, stai tranquillo e sicuro che lo sarà!

Perché se cerchi le difficoltà le troverai sempre. Se ti chiedi: “Cosa potrebbe NON funzionare?”  È MOLTO PROBABILE che qualcosa vada storto.

Se invece ti chiedi: “Che cosa funziona?” Ecco che ti sarà più facile non solo iniziare a vedere differenti soluzioni ma anche a trovarle!

Quando pensi a qualcosa in modo diverso, cominci a fare cose diverse e a provare sensazioni differenti.

Come mi ha scritto Elena:

“Da quando ho smesso di dirmi che per me sarebbe stato impossibile parlare con il mio capo tranquillamente e senza rimanerci male … beh, sono riuscita a farlo! Ieri, dopo la riunione, gli ho chiesto di vederci da soli perché avevo da esporgli alcune idee e invece di cominciare a ripetermi nella testa ‘Tanto non gli piaceranno… è impossibile parlare con calma con lui!’, mi sono detta: ‘Ce la posso fare, posso stare calma e dirgli le mie idee’.

E mi sono ripetuta questa frase continuamente, per non so quante volte, prima di andarci a parlare… e mentre mi incamminavo verso il suo ufficio ho continuato a ripetermela a tutto volume e… quando sono entrata lui mi ha sorriso (cosa che non fa praticamente mai!!!!), mi ha chiesto cosa avevo da dirgli e io sono riuscita a dirglielo senza irritarmi e soprattutto sono riuscita a esporre le mie idee tranquillamente!!!

E’ stato FANTASTICO!!!”

Inizi a capire quanto è importante il COME pensi? La mentalità che hai? L’atteggiamento che hai?

Quando le idee, i comportamenti, i pensieri non funzionano, vanno messi da parte assieme alle ruote quadrate, perché quando qualcosa non funziona… proprio non funziona!

E le ruote quadrate direi che è piuttosto difficile che funzionino come ruote… 😉

Ti immagini una macchina con le ruote quadrate ?!?!?!

Dove potrebbe andare?

Da nessuna parte, direi !!!

E quanta strada potrebbe percorrere?

Niente!!! Rimarrebbe lì dove si trova !!!!

E allora diventa veramente importante cambiare le ruote quadrate con ruote tonde, che funzionano e che girano nel modo “giusto” e utile per far partire la tua macchina e per permetterti di ottenere ciò che desideri.

E, come le ruote della macchina sono quattro, così le ruote della vita che dobbiamo prendere in considerazione e far girare nel “modo giusto” sono quattro e andremo a scoprirle nei prossimi articoli una alla volta, a sistemarle, se necessario, a farci la convergenza, piuttosto che l’equilibratura… e tutto ciò che è necessario per far sì che la TUA macchina possa viaggiare spedita e soddisfatta verso il raggiungimento dei tuoi obiettivi.

 

Con questo si chiude questo articolo. Se hai domande o curiosità ti invito a scrivermi CLICCANDO QUI

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